La cappella posta all’interno del Centro servizi della Fondazione, rappresenta un importante snodo e punto di riferimento per l’intero complesso: costituisce un ‘approdo’ spirituale in cui trovare uno spazio per il raccoglimento e la preghiera personale, dove trascorrere un momento di pausa tra le attività quotidiane e dove celebrare funzioni religiose per piccoli gruppi. La pluralità di fruizione richiede di allestire il piccolo spazio in modo compiuto, nella definizione spaziale e nella qualità dei segni liturgici. L’idea di centralità che emerge dall’allestimento, non si manifesta tanto a livello geometrico quanto focale, nella assialità visiva generata dalla diagonale dell’aula, lungo la quale si dispongono in successione l’ambone, l’altare e la croce, creando un rapporto dialettico tra i poli. I fedeli si dispongono intorno ai poli della liturgia, ad avvolgere il cuore della celebrazione e rafforzarne l’immagine di un’assemblea riunita. La vetrata verso il foyer permette di inquadrare il centro della scena anche dallo spazio esterno alla cappella, mentre la vetrata verso il patio consente uno sguardo contemplativo verso il piccolo giardino. La vetrata artistica superiore crea un rapporto sia figurativo che spirituale ed intimistico con la luce naturale. I poli della liturgia sono accomunati da una identità di linguaggio che li fa apparire come elementi scolpiti a tutto tondo, la cui espressione materica si manifesta al centro della scena (altare e ambone), oppure sembra emergere direttamente dalle superfici delle pareti (custodia e statua della Vergine).
Fondazione dei Santi Francesco e Caterina, Roma
Studio Comoglio Architetti
Gabriele Garbolino Ru (artista), don Francesco Mollo (liturgista)
120 mq.
Concorso
2021