Su un’ampia area libera a sud della città di Teheran, l’intervento configura un’imponente trasformazione territoriale che insedia un nuovo polo monumentale in stretta relazione con la tomba dell’Ayatollah Komehini, situata poco più a nord e visibile dal sito. Il museo della Rivoluzione Islamica e della Sacra Difesa è il cuore monumentale del progetto, la cui architettura è definita da un volume compatto, che dalla base quadrata si espande verso il cielo. Al piano terra, il perimetro vetrato permette di percepire lo spazio interno e la corte occupata dal bacino d’acqua, mentre i piani superiori sono rivestiti da una superficie continua di lastre di pietra tagliate diagonalmente, come una miriade di scaglie ravvicinate. Il museo vuole essere uno scrigno protettivo che conserva e tramanda le memorie della storia recente iraniana ai posteri. Le principali attività correlate al museo sono dislocate lungo un edificio lineare che struttura la spina funzionale dell’area. La facciata continua, corre lungo il viale centrale e affianca il corso d’acqua segnando l’asse visivo del sito fino a incontrare il lago artificiale: l’acqua è elemento vivo, che ricorda il processo di cambiamento instillato dalla Rivoluzione.
Islamic Revolution and Sacred Defense Museum Organization, Teheran
Studio Comoglio Architetti
Sarah Ferdowsi
114.000 mq.
Concorso
2016