Il nuovo centro interparrocchiale, assolve un ruolo di centralità come fulcro di sviluppo per un ambito urbano in espansione, delineando la fisionomia futura di un tessuto non ancora stratificato. Le scelte di impianto privilegiano una articolazione interna all’area edificabile, lasciando i fronti liberi e invitando i visitatori ad avvicinarsi verso il centro. Il senso di spazialità che si viene a generare impedisce di percepire l’insieme come un organismo chiuso e introverso; emerge al contrario un’entità organizzata di spazi vivibili. Nel descrivere l’aspetto esterno dell’edificio di culto, si può sottolineare come l’architettura della chiesa non risponda a quei requisiti di monumentalità che si rilevano in molti edifici sacri dai chiari intenti celebrativi. L’aspetto della chiesa risente dell’influenza della tradizione costruttiva consolidatasi nell’area mediterranea, e soprattutto del Sud Italia, richiamata esplicitamente nel modo di modellare volumi elementari compatti, tramite masse murarie piene, unitamente alle scelte cromatiche con utilizzo di intonaco chiaro e contrasti che accentuano i giochi d’ombra, l’uso del verde ornamentale nei patii e sui terrazzi. Esternamente, la vela è l’elemento di maggior richiamo visivo, che rende il profilo della chiesa ben individuabile, identifica il luogo di culto nella sua alterità rispetto al tessuto residenziale e amministrativo circostante.
Diocesi di Lamezia Terme
Studio Comoglio Architetti
Gabriele Garbolino (artist)
3.520 mq.
Concorso
2013